L’Università di Parma mette a disposizione dei propri iscritti 1.325 borse di studio per un totale di 4.667 mensilità e un numero di 622 università straniere tra cui scegliere per trascorrere un periodo formativo all’estero.
Potranno presentare domanda di candidatura tutti gli iscritti ad uno dei corsi di studio di I, II e III livello presenti nell’offerta formativa dell’Ateneo di Parma (con esclusione dei master universitari di I e II livello), compresi anche i corsi interateneo, a condizione che la carriera dello studente risulti, in questo caso, gestita dall’Università degli Studi di Parma (corso di laurea magistrale in Filosofia -LM78 Scienze Filosofiche).
Gli studenti interessati potranno trovare tutte le informazioni necessarie per poter partecipare alla selezione, compresi il testo del bando, la guida e relativi allegati, sul portale di Ateneo alla pagina http://www.unipr.it/node/327
Due date importanti da ricordare:
la prima: le domande di candidatura, compilate in tutte le parti e complete degli allegati richiesti, dovranno pervenire entro le ore 12 di venerdì 4 marzo 2016 all’Ufficio Protocollo di Ateneo (sede Centrale, via Università 12 – 43121 Parma);
la seconda: il periodo in cui si potrà svolgere l’esperienza di studio all’estero sarà dal 1 giugno 2016 al 30 settembre 2017.
Secondo le disposizioni riportate nella “Guida al Programma Erasmus+” della Commissione Europea, è fortemente raccomandata una conoscenza adeguata della lingua del Paese di destinazione: la competenza linguistica dunque costituirà requisito preferenziale per partecipare alla mobilità.
I candidati dovranno dimostrare di aver sostenuto il Language Placement Test predisposto dall’Ateneo di Parma e tenutosi nei giorni 8-11-12 gennaio 2016, o rientrare in una delle casistiche di esenzione previste dal bando in oggetto. Si fa presente che una sessione straordinaria del LPT è calendarizzata il giorno 23 febbraio 2016, ma è riservata solo ad alcune categorie specifiche di studenti: a questo riguardo si rimanda alla sezione specifica della pagina http://www.unipr.it/node/327
Il Programma Erasmus si è evoluto
La novità più significativa è sicuramente rappresentata dalla possibilità per gli studenti di ripetere più volte l’esperienza formativa all’estero, sia per motivi di studio che di tirocinio, durante il proprio percorso universitario. Se “ieri”, infatti, l’esperienza formativa internazionale nell’ambito di Erasmus costituiva un “unicum” nella carriera accademica dello studente, oggi Erasmus+ è concepito affinché tale esperienza possa essere ripetuta più volte. Ciascuno studente, infatti, dispone di un massimo di 12 mensilità per ogni ciclo di studi – triennale, magistrale e dottorato – (24 per i corsi a ciclo unico) da poter spendere presso una delle 622 sedi consorziate con l’Università di Parma.
Il “Language Placement” Test (LPT) è un nuovo strumento per consentire la valutazione della conoscenza linguistica di tutti gli studenti interessati a partecipare al bando “ERASMUS +”, nonché ad altri bandi di mobilità internazionale che sono pubblicati dall'Università degli Studi di Parma. Il LPT è curato dalla UOS Apprendimento Abilità Linguistiche (Centro Linguistico di Ateneo) ed è conforme al Common European Framework of Languages.
Ne ha fatta di strada “l’Erasmus”
Era l’anno accademico 1997-1998 quando l’Università degli Sudi di Parma, tra i primi atenei in Italia ad aderire al progetto, pubblicò il suo primo bando “ERASMUS “.
Da allora ad oggi, con la pubblicazione avvenuta nei giorni scorsi del bando “ERASMUS+” mobilità a fini di studio – A.A: 2016/2017, di strada ne ha fatta l’Erasmus e molte cose sono cambiate. Il progetto è cresciuto e si è evoluto. E’ cresciuto in termini di numeri e possibilità.
Il primo anno, furono circa 50 studenti a partire da Parma, più o meno 15 stranieri ad arrivare nel nostro Ateneo. Il partenariato era composto da un totale di circa 15 atenei europei, oltre all’ Università di Parma. Tra questi ricordiamo l’Università di Eralngen-Nurnberg, L’Université de Caen-Normandie, l’Università di Ghent, Cardiff e Barcellona, solo per citarne alcuni. Nonostante i piccoli numeri, si trattava già allora di un progetto molto innovativo e strategico per il nostro Ateneo, un punto di partenza per ulteriori progetti di internazionalizzazione che sarebbero poi partiti negli anni successivi.