Al via la mostra interattiva Luce. Scienza Cinema Arte”, promossa dall’Università di Parma con la co-organizzazione di Comune di Parma e IMEM–CNR in occasione dell’«Anno Internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla luce - IYL2015» proclamato dall’UNESCO per il 2015.

La mostra, inaugurata da Loris Borghi, Rettore dell’Ateneo, Laura Ferraris, Assessore alla Cultura del Comune, Salvatore Iannotta, Direttore IMEM-CNR di Parma, Simonetta Croci, Membro del Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Fisica e da Luigi Allegri, coordinatore del Comitato delle manifestazioni e curatore della mostra, aprirà al pubblico dalle ore 17 di sabato 14 novembre, con l’esecuzione dialcune storiche performance: Ferruccio Ascari e Gustavo Frigerio, Quiescente Obliqua, 1981; Andrea Granchi, Teoria dell'Incertezza, 1978; Michele Sambin, Film a strisce (La petite mort), 1976.

La mostra vuole evidenziare le varie dimensioni della luce, da quelle fisico-chimiche a quelle estetiche, ed è articolata in tre settori:

a. Luce nella scienza e nella tecnologia, a cura di Cristiano Viappiani
b. Apparecchi di cinema e pre-cinema, a cura di Michele Guerra, Luigi Simeone Franco Piccoli
c. Luce nell’arte, a cura di Cristina Casero, Jennifer Malvezzi Francesca Zanella (questo settore prevede anche una sezione espositiva all’Archivio-Museo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, strada Viazza di Paradigna).

a. Luce nella scienza e nella tecnologia, a cura di Cristiano Viappiani
La mostra propone ai visitatori un percorso che descrive la natura della luce ed alcune delle sue proprietà ed applicazioni. Attraverso semplici esperimenti, diversi dei quali prevedono il coinvolgimento diretto dei visitatori, vengono delineati alcuni dei tratti caratteristici della radiazione luminosa e si analizzano le interazioni che essa ha con la materia. La luce è alla base stessa della vita mediante la fotosintesi, regola il comportamento degli esseri viventi e consente loro di comunicare con i propri simili e con altre forme di vita. Lo studio della radiazione elettromagnetica, non solamente visibile, proveniente dallo spazio ci permette di comprendere la struttura dell’universo e di vedere all’indietro nel tempo verso il Big Bang cosmico. La luce proveniente dal sole è la sorgente primaria di energia per la vita sulla Terra.

Le tecnologie basate sulla luce trovano applicazione nelle telecomunicazioni, nella produzione di energia pulita, in medicina, nell’intrattenimento, nell’arte e nella cultura, nella ricerca scientifica. Alcune di queste tecnologie vengono descritte lungo il percorso espositivo, anche grazie alla proiezione di filmati ed immagini.

L’iniziativa coinvolge diversi Dipartimenti dell’Università di Parma (Bioscienze, Chimica, Fisica e Scienze della Terra, Ingegneria dell’Informazione) e l’Istituto IMEM-CNR.

All’interno della mostra trova spazio, alla sua prima uscita, anche la collezione di immagini fotografiche dal titolo Pop Microscopy. Bridging Art and Science towards the Future, curata da Claudia e Alberto Diaspro e realizzata dal Nikon Imaging Center, con sede presso l’Istituto Italiano di Tecnologia a Genova. La mostra nasce sotto il patrocinio di diverse società scientifiche di fisica, chimica, fotobiologia, fotochimica, sia nazionali che europee, e si avvale della collaborazione di aziende del settore.

b. Apparecchi di cinema e pre-cinema, a cura di Michele Guerra, Luigi Simeone e Franco Piccoli
Il percorso espositivo intende illustrare la storia delle tecnologie della visione che hanno portato alla nascita e all’affermazione del cinema. Si parte con le ottocentesche macchine fotografiche a soffietto e con i primi esperimenti e giochi da salotto che avevano il compito di meravigliare gli ospiti mostrando semplici figurine disegnate su carta che prendevano vita all’interno di dischi o tamburi rotanti. Dall’unione di questi primitivi dispositivi con lanterne magiche sempre più perfezionate e potenti, grazie all’introduzione della pellicola flessibile in celluloide e dell’illuminazione ad arco voltaico si arriva finalmente a quella che possiamo oggi definire la proiezione cinematografica moderna che prevede un film, un proiettore, uno schermo ed un pubblico pagante. Nella mostra è esposto un originale esemplare di Proiettore Lumière dotato di tutti i timbri di autenticità costruito da J. Carpentier nel lontano 1898. Sempre al periodo del muto risale una rara cinepresa 35 mm in legno a manovella Debrie Le Parvo degli anni Venti ed un apparecchio Pathè nel quale la pellicola già proiettata non viene riavvolta, ma cade in un sacco di juta. Nel 1927 viene introdotto il sonoro sincronizzato, prima con dischi fonografici attraverso il sistema Vitaphone e poi inciso in forma ottica da un sottile fascio di luce modulato direttamente sulla pellicola mediante macchine come la RCA Photophone esposta nella  mostra. Altre invenzioni salienti sono quella del colore, mediante il procedimento a selezione tricroma proposto dalla Technicolor, oppure quella del Cinemascope ideata dal francese Chrétien che prevede l’utilizzo di lenti anamorfiche. L’Italia, sin dagli anni Trenta, si afferma come un Paese produttore di attrezzature di ottima qualità che vengono esportate in tutto il mondo. In mostra sono presentati alcuni modelli. Nella mostra sono esibite strumentazioni che consentono la ripresa delle singole scene, dispositivi per la misurazione della luce e corretta esposizione delle emulsioni secondo i parametri dell’intensità e temperatura di colore, nonché le apparecchiature per il montaggio analogico delle pellicole mediante moviole sonore professionali 16 mm e 35 mm. Verranno inoltre presentati esemplari delle prime macchine per gli effetti speciali e delle tecnologie passoridottistiche.

c. Luce nell’arte, a cura di Cristina Casero, Jennifer Malvezzi e Francesca Zanella
Il tema della luce ha sempre affascinato gli artisti che, esprimendosi attraverso la pittura e la scultura, hanno spesso fatto i conti con le incidenze della luce sulla materia cromatica o plastica. Nel Novecento l’interesse nei confronti di questo affascinante elemento si è fatto sempre più intenso, sin dai primi decenni del secolo, quando in seno alle Avanguardie alcune delle più innovative ricerche linguistiche presuppongono l’uso della stessa luce come materia espressiva.

La sezione della mostra allestita al palazzo del Governatore, a cura di Cristina Casero con Jennifer Malvezzi, intende indagare, in primo luogo, le più interessanti esperienze italiane nell’ambito delle “scritture di luce”, una forma particolare di pratica fotografica che sfrutta direttamente i segni luminosi come elemento lessicale ed espressivo. Al contempo, saranno esposte opere di matrice performativa, che pure hanno sfruttato lo strumento luminoso. Ampio spazio, inoltre, sarà dedicato alle esperienze di alcuni giovani artisti che utilizzano la luce per le loro opere e per le loro installazioni.

Una sezione della mostra, curata da Francesca Zanella, trova collocazione nella sede dello CSAC, dove vengono esposte, nel contesto straordinario dell’Abbazia di Paradigna, le opere appartenenti alle collezioni CSAC legate alle sperimentazioni cinetico-visuali e particolarmente attente al tema della percezione, con la definizione di due percorsi, uno nella Sala delle Colonne e l'altro nella chiesa dove sarà riallestita la cappella Pittura materia téchne. Tra gli artisti invitati, molti dei quali sono presenti con opere delle collezioni CSAC, ci sono sia maestri storici sia gli artisti delle nuove generazioni.


Questo l’elenco degli artisti presenti: Vincenzo Agnetti, Getulio Alviani, Andrea Aquilanti, Ferruccio Ascari, Carlo Bernardini, Davide Boriani, Cioni Carpi, Enrico Castellani, Maurizio Cattelan, Antonio Cavadini, Gianni Colombo, Mario Cresci, Hugo De Marco, Bruno Di Bello, Marco Di Giovanni, Horacio Garcia Rossi, Andrea Granchi, Franco Grignani, Alice Guareschi, Kensuke Koike, Francesco La Fosca, Silvia Lelli, Marco Lodola, Claudia Losi, Enzo Mari, Paola Mattioli, Antonella Mazzoni, Nino Migliori, Ugo Mulas, Bruno Munari, Germano Olivotto, Luca Patella, Concetto Pozzati, Antonio Rovaldi, Michele Sambin, Aldo Tagliaferro, Roberto Taroni, Giorgio Tentolini, Grazia Varisco, Luigi Veronesi, Silvio Wolf, Michele Zaza.

INFO
Luce. Scienza Cinema Arte” sarà aperta da sabato 14 novembre 2015 a domenica 17 gennaio 2016 al Palazzo del Governatore (piazza Garibaldi, Parma).
Parte delle opere della sezione arte sono ospitate al Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC), presso l’Abbazia di Valserena.

La mostra ha i seguenti orari di apertura:

  • Palazzo del Governatore
    martedì, mercoledì, giovedì dalle 10 alle 13
    venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19
    chiuso il lunedì e i giorni di Natale e Capodanno.
  • CSAC
    Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10-15
    Sabato e domenica 10-20

Biglietti:
Palazzo del Governatore: entrata gratuita
CSAC: la sezione con le opere ospitate presso lo CSAC è visitabile a pagamento con il costo ridotto di 5 euro se si è in possesso del biglietto rilasciato in occasione della visita a Palazzo del Governatore.

E’ possibile prenotare visite guidate per le scuole alla sezione sulla scienza e la tecnologia compilando l’apposito modulo reperibile all’indirizzo www.unipr.it/luce
 

Con la collaborazione di:
Solares – Fondazione delle Arti
Comune di Colorno
MUPAC Colorno
IKEA
AUSER
Associazione “Agenti Polizia Municipale in congedo”

Con il patrocinio di:
Anno Internazionale della Luce – Unesco
IEEE Photonics Society – Italy Chapter
Società Italiana di Ottica e Fotonica – SIOF
Società Italiana di Biofisica Pura ed Applicata
Società Italiana di Fisica
European Society for Photobiology
Società Italiana di Fotobiologia

Con il contributo di:
Fondazione Cariparma
Fondazione Monte Parma
IREN
CONAD
Nikon Imaging Center @ IIT

Sponsor tecnici:
Macrocoop
XLIM Research Institute (Limoges)
Leibnitz Institute of Photonic Technologies IPHT (Jena)
Eco.tel
Bulbo
Tecon
Datalogic
Chroma technology
Hamamatsu Italia
Jasco
Perkin Elmer
LOT quantum design
RSE SpA - Ricerca sul Sistema Energetico

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