Luogo: 13 Novembre Aula Galilei - Plesso Fisico

            14 Novembre Aula Newton -  Plesso Fisico

Relatore: Prof. Franco Cozzani

Note sul Relatore:

Franco Cozzani si è laureato in fisica (indirizzo di fisica teorica) presso la nostra Università nel 1981 ed ha conseguito un Ph. D. dall’Università del Texas ad Austin nel 1985. Entrato negli organici della Commissione Europea a Bruxelles nel 1989, ha diretto la partecipazione europea al progetto per una sorgente di neutroni (IFMIF) per la caratterizzazione dei materiali per il reattore a fusione, ha diretto gli studi di valutazione economica e societaria della fusione, ha rappresentato l’Unione Europea nel Consiglio del CERN e nei comitati scientifici dell’OCSE, ha diretto il Dipartimento “Strategia” dell’iniziativa Eureka, e si è occupato, quale Capo Unità aggiunto, della ricerca per il carbone e l’acciaio, della gestione delle conoscenze ed attualmente dei metodi di lavori innovativi in seno alla DG Ricerca ed Innovazione della Commissione Europea. Ha pubblicato nella teoria del trasporto collisionale e delle instabilità resistive nei plasmi, nella teoria degli acceleratori lineari ad alta intensità, sull’accettabilità societaria della fusione e, più recentemente, nel disegno concettuale e la teoria della conservazione della qualità negli wiki. Ha scritto e tenuto lezioni in varie sedi sull’evoluzione degli armamenti nucleari e sul ruolo che la Bomba Atomica giocò realmente nella conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

 Organizzatore:  Prof. Roberto Fornari email : roberto.fornari1@unipr.it

Abstract:

 

Dall’annuncio dell’allora Presidente argentino Péron, nel 1951, la storia della fusione nucleare controllata è stata caratterizzata da una successine di spettacolari annunci, seguiti dall’amara costatazione di come la fusione, elusiva Fata Morgana, sia rimasta, ad oggi, “sempre vent’anni nel futuro”. Perché questa dicotomia tra speranze e risultati in laboratorio, se è per noi sufficiente levare gli occhi al cielo per ammirare un reattore a fusione perfettamente funzionante? Ma è proprio corretto arguire che la fusione controllata miri a

“riprodurre sulla Terra le reazioni che forniscono energia al Sole”? È il controllo delle instabilità che affliggono i plasmi confinati da campi magnetici l’unica sfida da vincere per la sua realizzazione? Sarà la fusione nucleare “semplicemente” migliore della fissione? E sono giustificate le ingenti spese, in corso e previste, per l’esperimento ITER, quando le energie cosiddette “rinnovabili” sono per molti destinate a fare fronte integralmente ai nostri bisogni energetici sulla scala temporale che riteniamo possa caratterizzare la messa in rete dei futuri reattori a fusione? Proveremo a rispondere a queste domande, richiamando i concetti di fusione “termonucleare”, di confinamento nelle stelle e nelle principali configurazioni magnetiche, le principali reazioni, l’ingegneria dei futuri reattori a fusione ed il problema dei materiali. Avremo altresì modo di meglio comprendere il ruolo dell’Unione Europea nella ricerca sulla fusione, il significato geopolitico di ITER, gli aspetti di economia, di non-proliferazione e d’accettabilità societaria della futura energia da fusione.

 

 

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